Il progetto prende ispirazione dai concetti presenti nella tradizione dei giardini di Suzhou, come le rocce, la sporgenza rocciosa — l’equivalente occidentale della grotta — per poi arrivare, attraverso spazio e tempo, all’immagine dei giardini pensili e infine al concetto di un cortile sommerso.
Il risultato è una combinazione di intense distorsioni e deformazioni del terreno che generano una tridimensionalità percepibile, permettendo di osservare il paesaggio da diverse prospettive. I visitatori sono avvolti da cemento e vegetazione, mentre nuovi e inattesi punti di vista accompagnano il loro percorso attraverso il paesaggio progettato.
L’idea originaria si basa sulla creazione di un canyon. Le gole naturali uniscono l’intensa qualità spaziale di uno spazio chiuso con le caratteristiche stratificate delle formazioni geologiche, mostrando strati, crepe e faglie della roccia madre.
Questa sensazione di forza e di modellazione è utilizzata per sperimentare come gli elementi architettonici possano creare un passaggio, dove materia, ombra e racchiusura definiscono l’esperienza spaziale.
I contenitori fungono da elementi meandri all’interno del paesaggio del giardino. Il progetto offre un’esperienza varia, in cui i livelli all’interno dei volumi sono progettati affinché i visitatori possano vivere la tridimensionalità del parco: arrampicarsi sulla cima di un volume, osservare gli altri volumi e il flusso delle persone. Infine, i motivi delle pavimentazioni e delle superfici ciottolate si estendono su tutto il sito, conferendo al parco continuità e armonia.