L’asse centrale (che impone una rigida simmetria) è disturbato dai flussi curvilinei e tortuosi del paesaggio circostante, che produce vortici e increspature che guidano e influenzano delicatamente la traiettoria dei visitatori. Tutte le possibilità di stabilire collegamenti diretti sono coreografate usando la presenza del centro di performance come punto chiave di articolazione, dove i flussi vengono raccolti, canalizzati e materializzati in una varietà di configurazioni spaziali.
La proposta di Plasma enfatizza le traiettorie come elemento formativo del paesaggio, dove la loro impronta produce pieghe di varie scale, strappando il terreno, staccando la superficie, scoprendo l’erba sottostante e creando ombre e dispositivi di seduta. L’edificio è in linea di principio simmetrico, come risposta non gerarchica agli accessi al parco e al rapporto con la piazza principale, ed è affiancato da due “fossati” scavati da entrambi i lati dell’area di esibizione, creando passaggi riparati e incanalando il vento. Il fianco sud-est dell’edificio è corroso per allinearsi alla direzione del vento prevalente, aprendosi verso di esso e catturandone i flussi.
Il cambiamento nella simmetria è continuato internamente, dove viene creata un’eccezione morfologica; un momento di differenza e intensità all’interno dell’edificio usando il sistema delle rampe come espressione principale e la hall come situazione immediata. Questa variazione segue l’arrivo nell’edificio e fino al cortile, a quel punto i flussi riacquistano il loro allineamento simmetrico e riaprono l’ortogonalità su entrambi i lati del teatro.